Selvaggina e porcini nel miglior ristorante di cucina tradizionale della Val d’Ossola

Home / News / Selvaggina e porcini nel miglior ristorante di cucina tradizionale della Val d’Ossola
Selvaggina e porcini nel miglior ristorante di cucina tradizionale della Val d’Ossola

Il bello e il buono

EDOARDO RASPELLI

Bice Lazzaroni, 100 anni il 19 agosto, come al solito le sue vacanze estive, totalmente autonoma, le passerà qui, in questo incantato angolo in cima al Piemonte, sulle strade che portano alla Svizzera, al Sempione, alla Val Formazza e alla Val Vigezzo.

Fa come tutti: alla fine della sua passeggiata passa davanti alla porta di quello che fu il negozietto di alimentari che la famiglia Facciola gestiva accanto al loro Edelweiss; sulla bussola dell’ingresso (a senso unico) si disinfetta le mani e, con la regolare mascherina, in ascensore, sale al primo piano dove trova il personale «mascherato» (ma, se non sorridente… certo amabile) e si mette a tavola in una delle due sale: gnocchetti di erbette e ricotta di Viceno (di Massimo Bernardini) e frutta cotta oppure trota (allevata più sotto, nel Toce da Mittag, a Domodossola) al burro (della Latteria di Crodo) e casalingo gelato ai mirtilli.

Ha riaperto a fine maggio questo che è il miglior ristorante di cucina tradizionale di tutta la Val d’Ossola. Mamma Jolanda e papà Gianmarco si sono presi un po’ di riposo e il timone è ai figli, Ugo in cucina e Cristina in sala che, aiutati da un manipolo di ragazzi e ragazze che sono qui da sempre, si sono inventati (sulle Alpi!) il menu d’asporto (10 piatti freddi e cinque caldi tra tartare di torello all’albese e crespelle alle verdure) e il servizio ristorante in terrazza. Hanno opportunamente escluso un po’ di tavoli dal servizio e hanno riaperto le loro 35 accoglienti camerette e (solo su prenotazione perché gli accesi sono ovviamente regolamentati), anche centro benessere con sauna, bagno turco e piscina coperta.

Con il QRCode leggerete di avere a disposizione 5 menu degustazione dai 18 ai 37 euro e poi i piatti (di sempre e per sempre) invitanti nella loro semplicità.

Anche le pareti vi ricorderanno che cosa vuol dire questo angolo di Piemonte: non solo la produzione, nel cuore dell’estate, dei formaggi d’alpeggio come il Bettelmatt ma anche la massiccia presenza di ungulati. Si calcola che in Ossola ci siano 2500/3000 cervi,2000/2500 camosci, 800 stambecchi, 1000 caprioli oltre a 1200 cinghiali.

Ecco allora oltre alla tartare di torello, quella di cervo, la frittura di agnello o di cervo, la pasta fresca fatta in casa e insaporita di funghi porcini o spugnole, la frittata al Bettelmatt, la trota in carpaccio o soavemente affumicata, i peperoni in bagna cauda, gli agnolotti al burro e salvia, i ravioloni ripieni di patate e Bettelmatt, le pappardelle al sugo di selvaggina, la milanese accompagnata dalle soavi zucchine dell’orto, la tagliata di scottona, la polenta e cervo, la trota alla griglia, la grigliata mista, l’inarrivabile cotechino. Si chiude con dolci casalinghi: panna cotta, crème caramèlle, meringata, bunèt, gelati. Nel menu l’elenco dei fornitori: un inno all’agricoltura e agli allevamenti di queste valli. Pranzo medio completo con 50 euro per «sentirsi a casa».

Hotel Ristorante Bar Edelweiss

Crodo (Verbano Cusio Ossola), località Viceno, via Viceno 7 Tel.0324.618791, www.albergoedelweiss.com

Sempre aperto

Ultima prova 8-6-2020

VOTO:14.5/20

POSIZIONE  ★★☆☆☆   2 su 5

AMBIENTE   ★★☆☆☆   2 su 5

SERVIZIO     ★★☆☆☆    2 su 5

VINI               ★★☆☆☆    2 su 5

Il bello e il buono

EDOARDO RASPELLI